Confronto di metodi di stretching statico attivo, statico passivo e dinamico attivo sulla flessibilità dell'anca
Abstract
Tuttavia, ogni metodo colpisce il sistema neuromuscolare in modo diverso; pertanto, ogni metodo può causare diverse risposte acute in termini di flessibilità. Obiettivo: confrontare la flessibilità nel test sit-and-reach dopo metodi di allungamento statico attivo, statico passivo e dinamico attivo con carichi equalizzati. Metodi: Il campione era composto da 13 uomini (età: 26 ± 4,5 anni; altezza: 176 ± 5,4 cm; massa corporea totale: 82 ± 7,5 kg) e 6 donne (età: 23 ± 2,5 anni; altezza: 163 ± 4,3 cm; massa corporea totale: 55,2 ± 9,1 kg). I soggetti hanno eseguito 3 visite di laboratorio per testare l'effetto dei metodi statici attivi (AE), statici passivi (PE) e dinamici attivi (AD). Nella condizione di allungamento AE, il soggetto ha sostenuto la flessione dell'anca isometricamente; nella condizione di allungamento PE, il soggetto è stato allungato passivamente da uno dei ricercatori; e nella condizione di stretching AD, il soggetto ha eseguito il movimento di flessione ed estensione dell'anca con cadenza controllata. In tutte le condizioni sono state eseguite 6 serie della durata di 45 secondi con intervalli di 45 secondi con un'intensità compresa tra il 70 e il 90% della percezione soggettiva del disagio alle estremità del movimento. La flessibilità è stata valutata utilizzando il test sit-and-reach prima e dopo ogni condizione. Un'ANOVA (3x2) di misure ripetute con la condizione dei fattori (AE, PE e AD) e il momento di valutazione (Pre- e Post-stretch) ha confrontato le prestazioni nel test sit-and-reach. Risultati: è stato osservato un aumento della flessibilità dopo il metodo di stretching AE (P<0,001), PE (P<0,001) e AD (P<0,001); tuttavia, non sono state riscontrate differenze tra i metodi. Conclusione: i metodi di stretching statico attivo, statico passivo e dinamico attivo hanno aumentato la flessibilità del test sit-and-reach della stessa entità.
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