Confronto tra stretching passivo e facilitazione neuropropriocettiva su flessibilità, forza e potenza degli atleti di judo
Abstract
Obiettivo: questa ricerca si è concentrata sullo studio della flessibilità negli atleti di judo della città di Cuiabá-MT, nonché sull'analisi dei suoi effetti sulla forza muscolare e sulle prestazioni di potenza dopo l'allenamento di stretching passivo o di facilitazione neuropropriocettiva. Materiali e metodi: I volontari della ricerca sono stati divisi in due gruppi (gruppo metodo di stretching passivo PAS e gruppo PNF metodo di stretching neuropropriocettivo di facilitazione), lo stretching è stato applicato alla fine dell'allenamento di judo (3 volte a settimana, 2 ripetizioni per ogni esercizio), per 6 settimane. Per la raccolta dei dati sono stati utilizzati test di valutazione della flessibilità, un test di massima ripetizione con arti superiori e inferiori, un test di potenza con impulso verticale e un test specifico con colpi di judo (eseguiti in precedenza -intervento e post-intervento). Dopo l'intero processo di intervento, per sei settimane, abbiamo applicato tutti i test che sono stati eseguiti all'inizio dello studio. Risultato: il gruppo di Facilitazione Neuropropriocettiva ha mostrato un cambiamento significativo nell'articolazione della spalla iniziale (80±4) e finale (81±3). Il gruppo Passivo ha ottenuto significatività statistica nel test di potenza verticale all'inizio (3.0±0.3) e alla fine (3.0±0.3), mentre il FNP nel test di potenza con colpi di judo all'inizio (8.0± 1.3) e alla fine ( 9,0±0,8). Le variabili massima ripetizione/panca, massima ripetizione/leg press, massima ripetizione/rema piegata, non sono cambiate in entrambi i gruppi. Conclusione: il gruppo Passivo e il gruppo di Facilitazione Neuropropriocettiva non hanno modificato significativamente la flessibilità, sebbene abbiano raggiunto la significatività statistica in alcune variabili.
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